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La moto qui di fianco è la Yamaha YZR 350 (OW16), la cavalcatura ufficiale della Yamaha nel motomondiale dal 1973 al 1975.
Con questa moto, Jarno Saarinen ha vinto la 200 miglia di Imola nel 1973, meno di un mese prima della sua scomparsa.
La cosa strana è che la piccola Yamaha detiene il record di velocità, per le 13 edizioni disputate ad Imola, nonostante la presenza di moto con cubatura molto maggiore (500 e 750) e guidate da pezzi grossi dell’epoca come Agostini e Roberts, tra gli altri.
I distacchi inflitti alla muscolosa e titolata concorrenza sono degni di nota e di essere analizzati.
Se ci fidiamo della tabella presente su Wikipedia scopriamo che Saarinen impiegò    1h58’18”    ad una velocità media di    162,84 km/h    per compiere 64 giri del circuito del Santerno.
Questo diventerà il tempo di riferimento per tutti gli altri.

anno
pilota moto
tempo
diff.tempo
giri
velocità
diff.velocità
1973
Jarno Saarinen Yamaha YZR350 (OW16)
1h58’18”
64
162,84
1972
Paul Smart Ducati 750 Sport
2h02’26”
4’08”
64
157,35
5,49
1975
Johnny Ceccotto Yamaha TZR750B
2h10’28”
12’10”
64
148,33
14,51
1977
Kenny Roberts Yamaha YZR750 (OW31)
2h03’59”
5’41”
64
156,08
6,76

 
Paul Smart alla guida della sua Ducati 750 Sport è quello che ha realizzato il miglior tempo con una moto di grossa cubatura e unico 4 tempi del lotto.
Nel 1975, Johnny Ceccotto con la sua Yamaha TZ750 B, risulterà il più lento in assoluto, un distacco veramente importante, forse troppo, qualcuno si ricorda se nel 75 piovesse?
Il miglior tempo fatto segnare da un 750 2T è quello realizzato da Kenny Roberts nel 1977, con la Yamaha YZR750 OW31.
La domanda è semplice:

Come mai una piccola moto da 350cc gira molto più forte di una grossa moto da 750cc?

Ça va sans dire, che tutte queste disquisizioni sono valide solo se:
— il tracciato è rimasto lo stesso nel corso egli anni,
— le condizioni della pista erano le stesse.
Se la pista fosse lenta e tortuosa, forse si spiegherebbe, ma Imola non si può definire lenta, i tratti da gas aperto, o full-throttle per dirla all’anglosassone, sono molti.
Probabilmente Saarinen con la sua OW16 aveva altre frecce al suo arco, oltre a fare le curve a velocità doppia rispetto a tutti gli altri. Vediamo se riusciamo a capirci qualcosa.
Per la precisione, va detto che sono disponibili solo i dati del modello 1975 per la YZR350 (fonte Wikipedia). Mentre per la OW31 sappiamo solo che disponeva di 115 CV, ma non siamo riusciti a trovare una scheda tecnica completa.

   YZR 350   
— potenza: 72CV
— peso: 109 kg
— rapporto peso/potenza:
  72/109 = 0,66 CV/kg  
   TZR 750B   
— potenza: 90 CV
— peso: 155 kg
— rapporto peso/potenza:
  90/155 = 0,58 CV/kg  

 
Facendo una semplice divisione la risposta sembra evidente, il rapporto peso/potenza risulta migliore nella piccola 350 rispetto alla grossa 750. Ma una differenza di soli    0,08 CV/kg    può giustificare una così netta superiorità?
Ovviamente l’erogazione e la guidabilità della 350 saranno state di molto superiori alla 750.
Anche se, parlare di una migliore erogazione per un motore 2T degli anni 70 senza nessuna diavoleria tecnica per addolcirne la risposta, sembra paradossale.
Numeri alla mano sembra evidentemente, la differenza doveva essere enorme.
La risposta alla domanda posta poco sopra, sembra debba essere che

la migliore erogazione e la superiore velocità nella percorrenza di curva sia stata determinante

Più o meno il ragionamento che fecero in Aprilia con il progetto del 400 bicilindrico per sfidare le 500 a quattro cilindri. Ma per mancanza di tempo e soldi nessuno saprà mai come sarebbe andata a finire.
Anche se, un podio con Doriano Romboni alla guida, sono riuscito a farlo nel 1997 ad Assen.
L’idea non doveva essere tanto peregrina, se anche Honda sviluppò un bicilindrico, ma a cilindrata piena, per i suoi clienti meno facoltosi.

  PS   I più attenti avranno notato che nell’immagine ad inizio post, sulla piccola Yamaha non sono presenti gli ammortizzatori posteriori. Abbiamo spulciato la rete in lungo e in largo, ma sembra proprio che già all’epoca, Yamaha, avesse adottato per le sue moto ufficiali la sospensione posteriore   Monocross  .
Con “ufficiali” si intendono tutte quelle moto che hanno la sigla di progetto che inizia per   OW  .
Potrebbero sembrare moto come le altre, ma non lo sono. In quanto amorevolmente accudite da mani sapienti che dispongono di budget praticamente infiniti per la loro cura.


  /* suona bene però! */  
Peccato non riuscire a sentire anche l’odore!

 

savonarola_200x200_blu

 

😉