Archivio per la categoria ‘CoronaVirus’

 

Il governo scozzese sembra aver trovato il modo per far capire le modalità di trasmissione del virus. Il video sembra viaggiare su un binario vagamente tarantiniano ma, fa capire al volo, come si può trasmettere il virus preparando una semplice tazza di tè.

  /* Buona visione */  

 

me sso sbajatu coreggeme fra!

 

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Per tutti coloro che hanno intenzione di fare un giro per la Toscana e Firenze in particolare, “La Stampa” suggerisce un giro alternativo alla scoperta delle buchette del vino.
Sistema inventato per vendere vino senza contatti con l’acquirente. La buchetta è diventata molto utile quando nel 1630, Firenze, si trovò a combattere con la peste.
Un periodo in cui antivirus e antibiotici non erano ancora stati inventati.
Le uniche soluzioni per potersi salvare erano:
— aspettare che l’epidemia passi,
— la cosiddetta “immunità di gregge”.
All’epoca, per loro fortuna però, non avevano i comitati tecnici scientifici pieni di consulenti lautamente pagati.
Le soluzioni venivano elaborate da menti un pò più pratiche e concrete, senza plexiglass e cazzate varie, ecco come le buchette del vino sono venute in soccorso dei fiorentini. Tra l’altro sembra che fossero già disponibili, se nel 1532 i Medici ne favorivano la realizzazione.
Qui sotto trovate la mappatura realizzata dall’   Associazione Culturale Buchette del Vino   .
Quelle ancora attive, sempre a cura della stessa associazione, le trovate di seguito. La numerazione fa rirefimento alla mappa:
18. Cantina del Gelato
23. Osteria delle Belle Donne
24. La Buchetta Food&Wine
37. Le Botteghe di Donatello
47. Trattoria Osteria da Que’ Ganzi
57. Oibò
60. Vivoli Gelateria
62. Johnny Bruschetta
78-79. Il Latini
81. Finisterrae
84. Osteria delle Brache
123. Babae
132. Odeon Bistro
141. Ristorante Buca Lapi

   /* Buon viaggio! */   

 

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Per approfondire l’argomento.
  —   corona virus

Associazione Culturale Buchette del Vino    link    link       facebook    pdf    pdf
via della Pergola, 48
I-50121 Firenze
T. 055-0503936

La Stampa    link
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Da “Le Monde” l’ennesimo studio su come si diffonde il CoronaVirus.
Oltre all’ormai mitico    R0    si parla anche di fattore    K    e della casualità.
Non a caso il titolo del video è Il ruolo della casualità nella diffusione dell’epidemia.

 

  /* Buona visione! */  

 

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   distanziamento sociale a chi?   

Evidentemente tutti i soggetti ritratti nel selfie ministreriale sono congiunti.
Visto che il distanziamento sociale non viene rispettato e le mascherine non le indossa nessuno.
Forse le mascherine non si vedono perché, magari, stanno testando un nuovo dispositivo antivirus inventato da qualche sodale del MoVimento, ci raccomandiamo non dite partito che si incazzano di brutto, che crea un alone di protezione intorno alle persone.
Come accadeva alle persone che si infettavano negli spot anti AIDS, quelli con qualche anno in più, li ricorderanno sicuramente. Il famoso slogan della pubblicità progresso

   Se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide.   

Anche in questo caso le regole elementari per evitare il contagio (distanziamento sociale e mascherina) valgono solo per gli altri, questo nonostante nell’immagine sia presente il fustigatore dei costumi Andrea Scanzi. Chi ha avuto il piacere di ascoltarlo nelle innumerevoli trasmissioni a cui partecipa, conosce bene la sua opinione.
Però di fronte ad un selfie con l’ex capo politico del MoVimento…

   che fai dici denno fra!   

Se qualcuno lo avesse dimenticato, il virus nonostante le mutazioni vere o presunte, continua ad attaccare i polmoni e non altri organi magari atrofizzati dalla scarsità di utilizzo.

Dalle ultime notizie arrivate al nostro comitato tecnico scientifico, sembra che il dispositivo sia in fase avanzatissima di testing e quasi pronto per il rilascio in produzione. I primi esemplari prodotti saranno montati sui nuovi banchi scolastici a rotelle by Azzolina.
Quando si parla di sicurezza per i nostri ragazzi, il MoVimento 5 stelle è sempre in prima linea e sempre un passo avanti rispetto a tutti.

Abbiamo avuto anche qualche soffiata sulla sofisticatissima tecnologia di questo apparato, nato da una collaborazione con un azienda israeliana in odore di servizi segreti. Sembra che il dispositivo trasmetta in ultrasonico e in modo continuativo e ininterrotto, tutti i discorsi del leader maximo grillino. Un pò come fanno i dispositivi anti zanzara ad ultrasuoni. Dati scientifici inconfutabili alla mano, sembra che questo sia troppo pure per il virus del pipistrello.

 

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Per approfondire l’argomento.
  —   corona virus
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   distanziamento sociale a chi?   

Un nostro agente infiltrato a San Cristóbal de La Habana, nome in codice la pettegola, ci ha fatto pervenire questa immagine. In pieno rigurgito da covid-19 sembra che le più elementari precauzioni da mettere in atto per evitare contagi non siano state molto rispettate. Sono oltre 5 mesi che quotidianamente ci viene ricordato di:
— lavarsi le mani,
— mettere la mascherina,
— rispettare il distanziamento sociale.
Pare, si dice, che l’assembramento sia dovuto alla presenza di Matteo Salvini, arrivato nell’operosa cittadina marchigiana, per inaugurare la nuova sede della Lega.
Sede ubicata nel centralissimo corso della Repubblica (StreetView) a pochi passi dal palazzo del podestà.
Una volta era il salotto buono della città dove si andava per farsi vedere, e per far vedere il proprio tenore di vita. Il pimmismo anche qui è di casa.
Neanche il PC/PDS/DS/PD e l’allora potentissima DC hanno mai avuto una sede in una zona così prestigiosa.
Sarebbe interessante sapere chi paga l’affitto.
Ma torniamo a noi. Come sappiamo ormai da mesi, il distanziamento sociale è uno dei migliori sistemi per evitare di essere contagiati. Una regola che andrebbe scrupolosamente rispettata da tutti per evitare nuovi contagi.

Ma ovviamente, vale solo e sempre per gli altri, un tipico atteggiamento italico.
Poi però non si dovrebbe demonizzare la gioventù etilica per l’astinenza da Spritz o da prosecco e gli schiavi della ghiandola mammaria (cit.: Elio e le storie tese, servi della gleba), sempre in perenne ricerca.
Non va dimenticato che sono vicine (20-21 settembre) le elezioni regionali. Il centro destra unificato è partito molto lungo con la campagna elettorale.
Il candicato governatore Acquaroli è già stato invitato su Rete4, una rete “amica”, ma fuori dalle tagliole della par condicio.
Abbiamo chiesto lumi con un tuitte ma, ovviamente, nessuna risposta da Cologno Monzese.

 

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Sono ormai alcuni mesi che tutte le TV, pubbliche e private, ci propongo un conto corrente per aiutare la protezione civile.
Lo spirito dell’iniziativa è lodevole, su questo non ci sono dubbi, ma come al solito la gestione pecca di, come possiamo chiamarla, trasparenza?
In generale pensiamo che la comunicazione tra donatore e beneficiario debba avvenire nella più totale e assoluta trasparenza.
Qui, invece, si continua a chiedere soldi, anche se il picco pandemico sembra superato, ma nessuno fa sapere a tutti coloro che hanno donato, cosa si è fatto con i loro soldi.
Purtroppo, in Italia, tra terremoti, alluvioni e disastri vari queste richieste di aiuto sono molto frequenti.
Ma sono altrettanto frequenti le inchieste della magistratura per gli sprechi e l’utilizzo allegro di questi fondi.
Le domande a cui qualcuno, magari il presidente del consiglio visto che la protezione civile ricade sotto la sua cappella, dovrebbe rispondere sono soltanto tre:
 
   Quanti soldi avete raccolto?   
 
   Cosa avete comprato con quei soldi?   
 
   Chi ha ricevuto i beni acquistati con quei soldi?   

Immaginiamo che tra le sacre stanze del potere non mancherà del personale per fare ciò. Nel caso mancasse, basterebbe assumere qualche precario per fare il lavoro sporco o esternalizzare il servizio,

   che se sparammia fra!   

E’ troppo semplice fare un elenco, anche se molto particolareggiato e degno del miglior ragionier Filini, degli aiuti distribuiti, oltretutto quando la realtà sul territorio è molto diversa da quanto messo nero su bianco.
Sarebbe alquanto disdicevole financo sgradevole, nevvero, venire a sapere, magari tra qualche mese o un anno, che parte di quei soldi abbiano preso strade ben diverse dallo scopo della donazione, magari per pagare gli stipendi dei super esperti delle task force governative o per futili acquisti.
La cosa è utile anche per sapere quanti soldi sono rimasti in saccoccia e non sono stati spesi, perché è inutile chiedere soldi, se poi non si hanno le capacità per spenderli in modo adeguato.
Tanto per capirci, il quarto anniversario del terremoto in Italia centrale (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) sarà il prossimo 26 agosto, ma molto deve essere ancora fatto per far rientrare le persone nelle loro case.
Per non parlare dell’undicesimo anniversario del terremoto del L’Aquila, festeggiato lo scorso 6 aprile.
Nonostante le grandi raccolte fondi fatte in quel periodo…

   …me so capito io!   

 

 

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Da qualche settimana viene mandato in onda uno spot per la promozione di un indagine sierologica per capire meglio la diffusione del CoronaVirus sul territorio nazionale.
L’ISTAT, il ministero della salute e la croce rossa italiana dovranno dipanare l’intricata matassa.
ISTAT e ministero sono coinvolti per causa di forza maggiore, il primo perché svilupperà i dati, l’altro perché fa il suo mestiere, occuparsi della salute degli italiani.
Ma il coinvolgimento della croce rossa italiana, quale utilità può avere? Non bastava coinvolgere le strutture già presenti sul territorio: gli ospedali pubblici?
In epoca di app per il tracciamento, dove la tutela della privacy viene fatta rispettare all’acqua di rose, qualche dubbio inizia a far capolino!

   L’indagine sarà anonima?   
Il dubbio è grande se le persone sono selezionate dall’ISTAT, probabilmente riceveranno una comunicazione via posta.

   Cosa cercheranno nel sangue?   
Sarebbe interessante saperlo in anticipo, così, tanto per sapere come comportarsi.

   Chi analizzerà il prelievo ematico?   
Il prelievo sarà analizzato da laboratori privati o pubblici? Indipendentemente da chi lo farà, abbiamo un quarto soggetto che metterà le mani su dati sensibili.

   Chi avrà accesso a questi dati?   
Gli enti coinvolti ufficialmente sono tre, il quarto, chi farà materialmente le analisi è occulto. Per cui i passaggi saranno molteplici e le duplicazioni dei dati altrettante. Sicuramente il ministero avrà messo in piedi un protocollo per evitare qualsiasi tipo di problematica…

   Chi tratterà i dati?   
Visto il passamani tra CRI, che contatta i fortunati, l’ISTAT che analizzerà i dati e il ministero che metterà i soldi, forse. In caso di fuga di notizie, un povero cristo chi dovrà denunciare?

   Chi sorveglia?   
In relazione al punto precedente. Uno di questi enti, magari il ministero, dovrebbe certificare che tutto sia stato fatto nel rispetto della normativa vigente.


Lavorano tutti a gratis?   

Dal 2016 la personalità giuridica della Croce Rossa Italiana è diventata quella di una associazione di promozione sociale (APS) di diritto privato. Per quale motivo viene coinvolta in questa indagine quando la catena poteva essere tutta pubblica: Ministero-ISTAT-Ospedali? In modo molto semplice: il solito fortunato riceve la comunicazione dell’ISTAT e si reca nel più vicino ospedale per il prelievo. E’ vero che le APS sono costituite senza finalità di lucro, ma per smuovere tutta quella carta qualcuno dovrà mettervi mano, e dovrà pur essere pagato…

   Se uno si rifiuta?   
Problematiche alla mano, se un onesto cittadino si rifiuta di partecipare a questa indagine cosa rischia?
In Italia non c’è nulla di più pericoloso di una cosa detta per sommi capi.
Viene buona per qualsiasi interpretazione da parte di chiunque.

Potremmo sembrare eccessivamente zelanti, ma…
Anni fa realizzammo un post in cui si parlava della realizzazione di una Banca dati DNA.
E’ vero che teoricamente li dentro dovrebbero finire solo i profili genetici di conclamati delinquenti.
Ma siamo in Italia, e sappiamo molto bene come queste cose possono scivolare e prendere una brutta piega.
La storia recente italiana è piena di scivoloni: servizi deviati, gladio, P2, ecc
Per cui, senza citare per l’ennesima volta Giulio il Divino

   …me so capito io!   

 

  /* Buona indagine! */  

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le temps

Probabilmente nessuno di voi, o molto pochi, conoscono l’esistenza di un laboratorio di ricerca classificato P4 molto vicino all’Italia.
Nell’amena cittadina di Spiez nel cantone di Berna in Svizzera, a soli 141km da Domodossola, a sede lo Spiez Laboratory, l’unico laboratorio di Svizzera con queste caratteristiche, almeno secondo “Le Temps”.
In pratica, lo stesso livello di sicurezza del laboratorio di Wuhan, dove effettuavano ricerche, anche sul CoronaVirus e bla bla bla.
Il video di “Le Temps” ci spiega in modo dettagliato, quali misure di sicurezza vengono adottate per evitare che qualcosa possa uscire in modo incontrollato dall’interno.
Ambè! dimenticavamo una cosina.
La classificazione di pericolosità P4, indica un laboratorio dove vengono manipolati virus letali e altamente trasmissibili, con l’aggravante di essere incurabili.
Sarebbe interessante sapere, se anche in Italia, esistono tali laboratori e dove sono ubicati, così tanto per sapere.
Visto che sappiamo come vengono trattate le scorie radioattive, spannicciate un pò ovunque, azzarderemo dire financo ad minchiam, senza avere siti dedicati per lo stoccaggio di queste cosine assai inquinanti, nevvero!
Un servizio di report di qualche anno fa era stato molto illuminante. Se ve lo siete perso potete rivederlo, con tutti gli aggiornamenti del caso, su RaiPlay (RADIOATTIVITA’ DI STATO). Non vorremmo ritrovarci uno di questi laboratori sotto casa!

  /* Buona visione! */  

 

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Roma, Italia.
Il popolo implorante attende con ansia la decisione del governo sull’eventuale ripresa del campionato di calcio.
Il ministro Spadafora, incurante di virus, bacilli e batteri, si presenta senza mascherina di fronte ad una folla di giornalisti urlanti.

   e il distanziamento sociale?   

Non si capisce per quale motivo una qualsiasi attività economica di questo paese debba sottostare alle cervellotiche decisioni prese dal governo in fatto di distanziamento sociale, ma quando queste accortezze devono essere prese dal governo stesso non vengono mai rispettate.
L’assembramento di persone, alcune senza mascherina, della cerimonia di ricevimento di Silvia Romano ne è un mirabile esempio.
Ci risulta, che ci sia una sala stampa ben attrezzata in quel palazzo, bastavano pochi accorgimenti, tra l’altro, gli stessi a cui devono sottostare tutti coloro che hanno un’attività commerciale in Italia:

   — far entrare i giornalisti uno alla volta,   
   — obbligarli ad indossare una mascherina,   
   — obbligarli ad indossare un paio di guanti,   
   — predisporre erogatori per il sanificante delle mani per chi non porta guanti,   
   — distanziarli di almeno un metro all’interno della sala stampa,   
   — ripulire e sanificare la sala stampa dopo l’evento.   

Certo, questo presuppone un certo costo, ma soprattutto organizzazione, parola sconosciuta non solo al PIM o al GIM di turno a quanto pare.
Il costo non è un problema, paga pantalone come sempre, per quanto riguarda l’organizzazione purtroppo non si può fare molto

   ce vole sulu la capoccia fra!   

Sarebbe interessante sapere quanti foglietti ha staccato dal suo blocco per le multe il carabiniere inquadrato nel filmato, per non parlare di tutti quelli che erano in borghese, equamente suddivisi tra tutte le forze dell’ordine.

   oh fra! ce se facia giornata!   

Il nostro commento, conciso e quasi monosillabale, rimane lo stesso espresso per il precedente post Distanziamento sociale a chi? La solita locuzione gergale utilizzata nei d’intorni del capoluogo marchigiano.

 

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