Archivio per la categoria ‘CoronaVirus’
Spot anti covid scozzese
Pubblicato: 2020-10-01 in CoronaVirusTag:CoronaVirus, covid-19, pubblicità progresso, Scozia, spot pubblicitario
Buchette del vino
Pubblicato: 2020-08-19 in CoronaVirusTag:associazione culturale buchette per il vino, buchetta per il vino, CoronaVirus, covid-19, Firenze, La Stampa, peste, Toscana
Sistema inventato per vendere vino senza contatti con l’acquirente. La buchetta è diventata molto utile quando nel 1630, Firenze, si trovò a combattere con la peste.
Un periodo in cui antivirus e antibiotici non erano ancora stati inventati.
Le uniche soluzioni per potersi salvare erano:
— aspettare che l’epidemia passi,
— la cosiddetta “immunità di gregge”.
All’epoca, per loro fortuna però, non avevano i comitati tecnici scientifici pieni di consulenti lautamente pagati.
Le soluzioni venivano elaborate da menti un pò più pratiche e concrete, senza plexiglass e cazzate varie, ecco come le buchette del vino sono venute in soccorso dei fiorentini. Tra l’altro sembra che fossero già disponibili, se nel 1532 i Medici ne favorivano la realizzazione.
Qui sotto trovate la mappatura realizzata dall’ Associazione Culturale Buchette del Vino .
Quelle ancora attive, sempre a cura della stessa associazione, le trovate di seguito. La numerazione fa rirefimento alla mappa:
18. Cantina del Gelato
23. Osteria delle Belle Donne
24. La Buchetta Food&Wine
37. Le Botteghe di Donatello
47. Trattoria Osteria da Que’ Ganzi
57. Oibò
60. Vivoli Gelateria
62. Johnny Bruschetta
78-79. Il Latini
81. Finisterrae
84. Osteria delle Brache
123. Babae
132. Odeon Bistro
141. Ristorante Buca Lapi
/* Buon viaggio! */
Per approfondire l’argomento.
— corona virus
Associazione Culturale Buchette del Vino
via della Pergola, 48
I-50121 Firenze
T. 055-0503936
😉
Propagazione del CoronaVirus
Pubblicato: 2020-08-16 in CoronaVirusTag:casualità, CoronaVirus, covid-19, epidemi, Le Monde, riflessioni
La stretta di mano
Pubblicato: 2020-07-15 in CoronaVirusTag:CoronaVirus, covid-19, handshake, Jung von Matt, Limmat AG, stretta di mano
/* Buona visione! */
😉
Le donazioni per la protezione civile
Pubblicato: 2020-06-10 in CoronaVirusTag:CoronaVirus, covid-19, donazioni, presidenza del consiglio, protezione civile, trasparenza
Lo spirito dell’iniziativa è lodevole, su questo non ci sono dubbi, ma come al solito la gestione pecca di, come possiamo chiamarla, trasparenza?
In generale pensiamo che la comunicazione tra donatore e beneficiario debba avvenire nella più totale e assoluta trasparenza.
Qui, invece, si continua a chiedere soldi, anche se il picco pandemico sembra superato, ma nessuno fa sapere a tutti coloro che hanno donato, cosa si è fatto con i loro soldi.
Purtroppo, in Italia, tra terremoti, alluvioni e disastri vari queste richieste di aiuto sono molto frequenti.
Ma sono altrettanto frequenti le inchieste della magistratura per gli sprechi e l’utilizzo allegro di questi fondi.
Le domande a cui qualcuno, magari il presidente del consiglio visto che la protezione civile ricade sotto la sua cappella, dovrebbe rispondere sono soltanto tre:
Quanti soldi avete raccolto?
Cosa avete comprato con quei soldi?
Chi ha ricevuto i beni acquistati con quei soldi?
Immaginiamo che tra le sacre stanze del potere non mancherà del personale per fare ciò. Nel caso mancasse, basterebbe assumere qualche precario per fare il lavoro sporco o esternalizzare il servizio,
che se sparammia fra!
E’ troppo semplice fare un elenco, anche se molto particolareggiato e degno del miglior ragionier Filini, degli aiuti distribuiti, oltretutto quando la realtà sul territorio è molto diversa da quanto messo nero su bianco.
Sarebbe alquanto disdicevole financo sgradevole, nevvero, venire a sapere, magari tra qualche mese o un anno, che parte di quei soldi abbiano preso strade ben diverse dallo scopo della donazione, magari per pagare gli stipendi dei super esperti delle task force governative o per futili acquisti.
La cosa è utile anche per sapere quanti soldi sono rimasti in saccoccia e non sono stati spesi, perché è inutile chiedere soldi, se poi non si hanno le capacità per spenderli in modo adeguato.
Tanto per capirci, il quarto anniversario del terremoto in Italia centrale (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) sarà il prossimo 26 agosto, ma molto deve essere ancora fatto per far rientrare le persone nelle loro case.
Per non parlare dell’undicesimo anniversario del terremoto del L’Aquila, festeggiato lo scorso 6 aprile.
Nonostante le grandi raccolte fondi fatte in quel periodo…
…me so capito io!
😉
Indagine sierologica Istat-ministero salute-CRI
Pubblicato: 2020-06-05 in CoronaVirusTag:CoronaVirus, covid-19, CRI, GDPR, Indagine sierologica, ISTAT, ministero della salute, privacy
L’ISTAT, il ministero della salute e la croce rossa italiana dovranno dipanare l’intricata matassa.
ISTAT e ministero sono coinvolti per causa di forza maggiore, il primo perché svilupperà i dati, l’altro perché fa il suo mestiere, occuparsi della salute degli italiani.
Ma il coinvolgimento della croce rossa italiana, quale utilità può avere? Non bastava coinvolgere le strutture già presenti sul territorio: gli ospedali pubblici?
In epoca di app per il tracciamento, dove la tutela della privacy viene fatta rispettare all’acqua di rose, qualche dubbio inizia a far capolino!
L’indagine sarà anonima?
Il dubbio è grande se le persone sono selezionate dall’ISTAT, probabilmente riceveranno una comunicazione via posta.
Cosa cercheranno nel sangue?
Sarebbe interessante saperlo in anticipo, così, tanto per sapere come comportarsi.
Chi analizzerà il prelievo ematico?
Il prelievo sarà analizzato da laboratori privati o pubblici? Indipendentemente da chi lo farà, abbiamo un quarto soggetto che metterà le mani su dati sensibili.
Chi avrà accesso a questi dati?
Gli enti coinvolti ufficialmente sono tre, il quarto, chi farà materialmente le analisi è occulto. Per cui i passaggi saranno molteplici e le duplicazioni dei dati altrettante. Sicuramente il ministero avrà messo in piedi un protocollo per evitare qualsiasi tipo di problematica…
Chi tratterà i dati?
Visto il passamani tra CRI, che contatta i fortunati, l’ISTAT che analizzerà i dati e il ministero che metterà i soldi, forse. In caso di fuga di notizie, un povero cristo chi dovrà denunciare?
Chi sorveglia?
In relazione al punto precedente. Uno di questi enti, magari il ministero, dovrebbe certificare che tutto sia stato fatto nel rispetto della normativa vigente.
Lavorano tutti a gratis?
Dal 2016 la personalità giuridica della Croce Rossa Italiana è diventata quella di una associazione di promozione sociale (APS) di diritto privato. Per quale motivo viene coinvolta in questa indagine quando la catena poteva essere tutta pubblica: Ministero-ISTAT-Ospedali? In modo molto semplice: il solito fortunato riceve la comunicazione dell’ISTAT e si reca nel più vicino ospedale per il prelievo. E’ vero che le APS sono costituite senza finalità di lucro, ma per smuovere tutta quella carta qualcuno dovrà mettervi mano, e dovrà pur essere pagato…
Se uno si rifiuta?
Problematiche alla mano, se un onesto cittadino si rifiuta di partecipare a questa indagine cosa rischia?
In Italia non c’è nulla di più pericoloso di una cosa detta per sommi capi.
Viene buona per qualsiasi interpretazione da parte di chiunque.
Potremmo sembrare eccessivamente zelanti, ma…
Anni fa realizzammo un post in cui si parlava della realizzazione di una Banca dati DNA.
E’ vero che teoricamente li dentro dovrebbero finire solo i profili genetici di conclamati delinquenti.
Ma siamo in Italia, e sappiamo molto bene come queste cose possono scivolare e prendere una brutta piega.
La storia recente italiana è piena di scivoloni: servizi deviati, gladio, P2, ecc
Per cui, senza citare per l’ennesima volta Giulio il Divino
…me so capito io!
/* Buona indagine! */
😉
Come funziona un laboratorio P4
Pubblicato: 2020-05-31 in CoronaVirusTag:covid-19, laboratori P4, Le Temps, Spiez, svizzera, wuhan
Nell’amena cittadina di Spiez nel cantone di Berna in Svizzera, a soli 141km da Domodossola, a sede lo Spiez Laboratory, l’unico laboratorio di Svizzera con queste caratteristiche, almeno secondo “Le Temps”.
In pratica, lo stesso livello di sicurezza del laboratorio di Wuhan, dove effettuavano ricerche, anche sul CoronaVirus e bla bla bla.
Il video di “Le Temps” ci spiega in modo dettagliato, quali misure di sicurezza vengono adottate per evitare che qualcosa possa uscire in modo incontrollato dall’interno.
Ambè! dimenticavamo una cosina.
La classificazione di pericolosità P4, indica un laboratorio dove vengono manipolati virus letali e altamente trasmissibili, con l’aggravante di essere incurabili.
Sarebbe interessante sapere, se anche in Italia, esistono tali laboratori e dove sono ubicati, così tanto per sapere.
Visto che sappiamo come vengono trattate le scorie radioattive, spannicciate un pò ovunque, azzarderemo dire financo ad minchiam, senza avere siti dedicati per lo stoccaggio di queste cosine assai inquinanti, nevvero!
Un servizio di report di qualche anno fa era stato molto illuminante. Se ve lo siete perso potete rivederlo, con tutti gli aggiornamenti del caso, su RaiPlay (RADIOATTIVITA’ DI STATO). Non vorremmo ritrovarci uno di questi laboratori sotto casa!
/* Buona visione! */
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